Elettori… elettori ed elettrici, siamo qui riuniti, nell’anniversario del cinquantenario della ricorrenza dell’anniversario delle elezioni anticipate, e vorremmo propendere per una politica più giusta, più equa, economica-sociale del nostro Paese. Ci siamo riuniti qui a Roma, la città del Concilio di Trento, per prendere atto della nostra dimestichezza ecumenica. Noi vogliamo… il nostro partito, elettori, qui apre il suo programma. Il nostro programma prevede, come sapete, l’eliminazione dei costi, dei tagli sulla cassa integrazione contro il 4% della riduzione dell’IRPEF sul costo del denaro pubblico per l’introduzione in Italia dell’Europa contro una politica per la disoccupazione giovanile nel Mezzogiorno e riportare le medie e piccole imprese al tasso del 6% sopra l’emendamento della contumacia, perché noi siamo sempre stati chiari e vorremmo la chiarezza anche nel… [applausi] grazie per la fiducia, elettori, grazie mille! Vedo che siamo d’accordo sul programma quindi passerei ai dettagli. Noi siamo il partito della smentita, se non vi piace quello che diciamo, lo smentiamo immediatamente! Diteci subito quello che volete, che facciamo prima. Noi siamo il partito, elettori ed elettrodi, che ha avuto sempre e costante l’avvicendarsi della politica. Noi ci fondiamo oggi qua a Roma, come simbolo abbiamo scelto la que… il… lo… visto che gli alberi erano tutti presi, ci siamo buttati sulla verdura: noi però l’abbiamo presa tutta! Noi siamo il Partito del Pinzimonio! Il partito di Sant’Antonio! Siamo il partito più serio, quello del cazzimperio! Noi desideriamo, elettori, riproporre prima di tutto l’agiotaggio, altrimenti mi rivolgo al GIP e vado dal GIP e dal CSSM e dal PG e dal PM! Noi vogliamo… siamo per la riforma, uninominale, secca, all’inglese, con il doppio turno alla francese, e il ballottaggio e lo scorpolo del proporzionale, al Senato e alla Camera, per il presidenzialismo e il cancellierato alla tedesca, il problema alla Sartori, e vogliamo il presidenzialismo all’americana, la soluzione alla francese, e l’uninominale all’inglese, i bucatini all’amatriciana e la bistecca alla fiorentina! E noi vogliamo, elettori, il bagno alla turca! Noi vogliamo… [applausi] grazie per la fiducia, elettori, grazie per la fiducia! Noi desideriamo altresì prorompere, elettori ed elettrauto, a un nostro fondamentale istituto di credito, noi siamo… basta con la giustizia! Noi siamo un partito pulito, cristallino, noi chiediamo documenti, garanzie, continuamente. A me ieri m’è apparsa la Madonna, gli ho chiesto se c’aveva il mandato di comparizione, guarda la precisione! Dice “no”, “allora se ne vada, signora”, dice “no, ma io…”, “ma lei niente, lei non può parla’!” In più m’è apparsa in ufficio: “abuso d’ufficio!” gli ho detto. Ci si prova in tutte le maniere! Basta con questo Sostituto Procuratore della Repubblica! Ma il titolare dov’è, non c’è mai? Ma che, dorme? Ma dico ma i Titolari Procuratori della Repubblica ma che fanno che non ce n’è uno in tutta Italia? Basta con questa giustizia! Noi siamo contro il quorum del referendum una tantum super partes minimum tax par condicio probi viri exit pol! Desideriamo anzitutto… basta con le… sciogliamo le Camere!!! E leghiamo i bagni, vero? se no, con questi appartamenti liberi in città… Noi vogliamo, elettori… basta con il PIL, prodotto interno lordo, ma fa schifo, sembra una cosa escrementissima! “C’abbiamo un prodotto interno lordo…” Ma vada in bagno, vada! Ma che, viene da me? Il debito pubblico: milioni di miliardi di debito pubblico, ma chi li deve avere tutti questi soldi, non s’è mai fatto vivo nessuno? Avanzano mille lire da me, mi dormono nel pianerottolo, milioni di miliardi di debito pubblico, mai una telefonata! Ma chi è questo che li deve avere? Lo voglio conoscere personalmente! Secondo me ci prendono in giro! “Aumenta il costo del denaro…”, ma che sono, giochi di parole? Ma che ci sono i negozi dei soldi? Ma chi li compra i soldi? “Quanto me le vende oggi le mille lire?”, “Sono aumentate, mille e due”, “Me ne da due pezzi? Quanto viene?” “duemila e quattro” “grazie. Mi lascia le diecimila lire fresche a quindicimila?” Ci prendono in giro! Io lo so, io l’ho capito! [applausi] Grazie, elettori, grazie! Questo Stato è noioso! Vogliamo uno stato interessante! (Come dicevano quelle due mie amiche brutte che non le trombava nessuno, vero?) Vogliamo uno Stato interessante! Noi siamo per il lavoro, privatizzazioni… privatizziamo il debito pubblico! Chi se l’accolla, avanti? Voglio vedere! Noi amiamo il lavoro! Io starei ore a guardare la gente che lavora, guarda che tipo so’ io! Elettori, insomma, votate per me! Datemi il potere! Fatemi governare per cinque anni… e vi do il 10%, toh! Votate, votate, votate!
(Roberto Benigni, 1996)